Wednesday, September 27, 2006

4 p.m.

Fuori è un bel pomeriggio di sole veneziano. Qui in biblioteca la gente è più o meno indaffarata, chi sui libri, chi sui propri appunti, chi davanti al pc...c'è anche chi chiacchiera e chi, come me, fa poco o niente.
Mi sembra di essere da un mese davanti ad un foglio bianco.
Ho provato negli anni scorsi la frenesia, l'ansia di dover andare avanti e la fatica di non fermarsi a tutti i costi; ora sto facendo una pausa, non so quanto sarà lunga. Temo troppo. Mi sembra di essere sceso dalle montagne russe dopo aver fatto troppi giri di fila. Ragazzi, questa corsa la lascio fare a voi. Dovrei essere depresso. Confuso. Smarrito. Forse lo sono. Ma al tempo stesso non sono stato mai così sereno in vita mia. Sto bene. Riesco a rimanere calmo perfino di fronte alle situazioni che in altri periodi mi avrebbero fatto arrabbiare, imprecare, piangere. Ho la sensazione che l'università mi stia prendendo a porte in faccia eppure...eppure cosa? Forse ho capito che non è tutto nella vita, anzi.
Mi dispiace solo che da questa finestra non si possa vedere il mare. Il mare! Il mare che non mi è mai piaciuto ma che ogni tanto, ho scoperto, è bello guardare nel suo moto continuo e indifferente a noi. Quasi ad indicarci, in qualunque circostanza, che nonostante tutto quello che possiamo avere in testa, stiamo inesorabilmente vivendo.
Have a nice day!

3 comments:

Anonymous said...

Cazzo, Ciopa! Mi hai veramente colpito! Davvero dei bei pensieri! Mi piace questo tuo lato profondo (quando sei con me invece, di solito, si vede di più quello goliardico...hehehe!), bellissimo post! Ci vediamo presto,ciao beo!

Nicola
www.emotive.it

Anonymous said...

Eh si caro mio....ci sei arrivato anche tu a questo momento che vivono molti studenti universitari in modo più o meno uguale al tuo.
Te lo dico perche' ci sono passato anch'io ormai un anno e mezzo fa!Non so se si tratta di una stanchezza fisiologica o di una paura di distaccarsi da un contesto che ha occupato gli ultimi 5 anni della tua vita.Nel tuo caso sono sicuro che non è certo il timore di dover entrare a contatto con il mondo del lavoro, visto che non si può certo dire che tu non ti sia dato da fare nell'aiutare i tuoi genitori nel loro lavoro durante i tuoi studi in quel di Venezia!
Cmq come ho già avuto modo di dirti di persona vedrai che una volta iniziato non ci vorrà poi cosi tanto per arrivare al traguardo.
Beh non mi voglio dilungare troppo quindi ci vediamo davanti alla prossima birra...che come sai è sempre la più buona!!

Ciao da Carlo

Anonymous said...

ecco non ho parole! hai colpito in pieno ciò che penso. capisci che c'è altro nella vita che una stupida scuola, dei voti che non potranno mai rappresentare ciò che veramente sei!? io ci sono passata tante volte e molte altre ci ricadrò, perchè sembra impossibile ma nonostante ciò che pensi devi fare i conti con ciò che ti circonda, con il mondo irrefrenabile, caotico che ti si sbatte contro ogni volta che esci di casa; questa società che ti impone di vivere per lavorare, di conciarti come una marionetta perchè è la moda che te lo impone, perchè sennò non riesci a vivere.ma questo non è vivere!non ti è mai venuta la voglia di fuggire in un posto dove nessuno ti conosce o fingerti qualcun'altro semplicemente per sentirti più libero? a me spesso viene il desiderio di farlo ma ancora questa stupida società non te lo permette perchè ti chiamerebbe pazzo, e tu pazzo non vuoi esserlo, vuoi solamente essere libero!