Tuesday, January 09, 2007

Impressioni di gennaio

La depressione post-festività è una brutta bestia. Normalmente in questo periodo si vivono stati d'angoscia, sensazioni di vuoto e di mancanza, momenti di schizofrenia...ogni tanto provo a pensare com'era odioso tornare a scuola dopo le vacanze di Natale. Professori che ti aspettavano con il mitra in mano, pronti a sparare verifiche e interrogazioni una dopo l'altra. Sembra un brutto sogno, un incubo, un girone infernale se guardato a sei anni di distanza. Eppure ci sono passato anch'io, senza lasciarci la pelle, sono sopravvissuto, come tanti, come tutti. Quando cominci la vita adulta (o presunta tale), la storia si ripete. Il luogo di lavoro come una specie di punizione divina dopo i fasti delle feste (bel gioco di parole).
Io sto nel limbo della vita universitaria. Essere qui è reputato da alcuni una fortuna, da altri una maledizione (soprattutto da quelli che non vedono l'ora di finire; a proposito, la tesi va avanti, un passettino alla volta ma va avanti). A me questi mesi da laureando stanno offrendo l'opportunità di pensare alla mia vita, alle sue sfaccettature, alle sue anomalie, alle cose che vorrei cambiare ma anche alle tante cose belle che vivo e che non cambierei per niente al mondo. E allora il ritorno alla “normalità” di questo inizio gennaio una volta tanto non mi ha depresso, ma mi sta facendo apprezzare quanto di bello ho vissuto in questi mesi. Mi sta facendo pensare anche alle cazzate che faccio, alle occasioni perse, ad un futuro che adesso più che mai è futuro perché non ho la più pallida idea di dove sarò e cosa starò facendo tra 1, 3, 6 mesi, figuriamoci fra un anno o più. Ma il passato è passato, il futuro dal mio punto di vista esula in buona parte dalla volontà umana (...sia fatta la Tua Volontà...). Quello che resta sono i frammenti di una storia che viviamo giorno per giorno, e che per quanto possiamo programmarla, poi viene come viene. Quei frammenti sono emozioni, ricordi, parole, canzoni che resteranno per sempre legati ad un momento di questa storia. A me di tutte queste feste di Natale è paradossalmente rimasta impressa una canzone che mi gira in testa da due giorni. Dico paradossalmente perché è una canzone tutt'altro che natalizia. Don't let me be misunderstood, Santa Esmeralda, uno dei più grandi successi della Latin Disco anni '70. Tra una festa e l'altra, durante i bagordi natalizi, ho finito per sentirla troppe volte in poco tempo 'sta canzone.
Profuma di mare questa canzone. Profuma di estate. Ha il sapore delle nottate infinite passate in spiaggia o di serate in discoteca che sembrano non finire mai. Ha il sapore di un divertimento appagante, indimenticabile. Ha la forza del sangue che scorre e ribolle nelle vene. Ha la follia della tua mente che, libera dalle preoccupazioni, si lascia trasportare da una tempesta di emozioni e sentimenti. Ha le sembianze di una di quelle foto di gruppo con gli amici più cari, che hai in un cassetto e che ogni tanto tiri fuori ed è sempre lì, il tempo non la può ingiallire, perché quello che ti ricorda non è un singolo fotogramma, ma un'esperienza che hai dentro di te e che non potrai mai scordare, perché come mille altre esperienze ha plasmato un po' di quello che sei e ti ha fatto provare emozioni indescrivibili. Sarà che non vedo l'ora che arrivi l'estate. Però, a me questa canzone ricorderà per sempre questo periodo (lo so, sono fuori stagione), le persone splendide che ho la fortuna di avere per amici, mi ricorderà quanto è bello ricredersi sulle persone dopo averle giudicate superficialmente, mi ricorderà dell'alchimia inaspettata, inesorabile e per certi versi incomprensibile (in senso buono), che ci ha fatto legare in questo periodo, mi ricorderà la Coca-Cola con le Mentos a Capodanno, mi ricorderà le cadute al Palaghiaccio, mi ricorderà i pupazzi dei Griffin che ho ricevuto in regalo. Mi ricorderà che nonostante tutto, il tempo che abbiamo da vivere non va sprecato, perché è tremendamente prezioso. Se lo condividiamo con gli altri moltiplica il suo valore. Se sappiamo investirlo nel modo giusto, l'epilogo della nostra storia personale non potrà che vederci con il sorriso sulle labbra, la serenità nella mente e la gioia nel cuore. Cioè più o meno nello stato d'animo in cui mi trovo io adesso, in questa biblioteca semivuota in un sonnacchioso e deprimente pomeriggio di gennaio.

Have a nice day!


2 comments:

Anonymous said...

L'abbiamo sempre detto che noi due ci intendiamo al volo....e anche stavolta non ci smentiamo!!
La felicità non sta in cio che si ha ma in ciò che si vive...soprattutto se si possono condividere le proprie piccole e grandi avventure con gli amici veri.
Per tutto il resto ci vediamo...
Ciao, Carlo

Anonymous said...

Cavoli...L'ho letta tutta d'un fiato(commento compreso!!!).Fa strano pensare che una persona timida e riservata come te sia in grado di aprirsi in questo modo!Soprattutto perchè tutti possono leggere...cmq hai scritto cose bellissime ed è bello sapere che, tra quelle righe,ci sono anch'io!!!Tutte le cavolate,le serate passate insieme a ridere a volte anche per nulla, le giornate divertentissime a prenderci in giro.....Mi hai fatto ricordare tutto quello che è successo negli ultimi mesi!Basta sennò mi commuovo adesso, poi sparisco e la mia tutor si preoccupa!!bhè buona giornata...appuntamneto alla prox grande avventura tutti insieme
Ciao ciao baci Moira