Wednesday, May 17, 2006

La serietà al governo...forse.


Romano Prodi in queste ore presenterà la lista dei Ministri al Presidente della Repubblica. Tutto secondo copione, verrebbe da dire. Sì, esatto, direi io. Secondo copione in questi giorni abbiamo assistito al mercato delle vacche per decidere chi mettere dove, e le contrattazioni non sono ancora finite, in quanto si stanno piazzando in questo momento gli ultimi sottosegretari, incarico a cui molti ambiscono, ma del quale buona parte degli italiani non comprende nè il senso, nè l'utilità. Forse perchè in realtà i sottosegretari sono sempre serviti ad equilibrare i rapporti numerici di coalizione, e basta.
Tre fatti politici risultano comici alla luce dei fatti accaduti negli ultimi mesi. Il primo: Prodi che in campagna elettorale ripete ossessivamente che la situazione è seria, che il Paese ha bisogno di un impegno serio, che non c'è tempo da perdere perchè non si possono rinviare ulteriormente scelte serie, che con il centrosinistra la serietà va al governo. Adesso ad un mese dalle elezioni non mi pare che forse le cose fossero così serie. Tutto sommato l'economia dà dei, seppur timidi, segnali di ripresa, la situazione sociale è più o meno la stessa di sei mesi fa, la gente dopo le elezioni ha continuato a fare ciò che faceva prima. Incredibile! Questo Paese non è allo sfascio, e dato anche il temporeggiare di mezza giornata di Prodi sulla lista dei ministri, probabilmente la situazione non è proprio così "seria". Ergo, forse aveva ragione Berlusconi a dire che la sinistra faceva del catastrofismo. Ergo Prodi in campagna elettorale le raccontava un pò grosse.
Secondo fatto comico: Prodi le raccontava un pò grosse non solo in campagna elettorale, ma anche dopo le elezioni. Per rendersene conto basterebbe contare quante volte il Presidente del Consiglio in pectore ha detto di avere la lista dei Ministri pronta in tasca. Probabilmente pensava di averla in tasca; in realtà l'aveva smarrita. Tanto da doversi prendere una notte e una mattinata in più per riscriverla. O in realtà la sta covando? Mistero. L'apoteosi è comunque rappresentata da una sua dichiarazione di ieri pomeriggio che suonava più o meno così: "Quando il Presidente della Repubblica mi chiamerà, la lista dei Ministri sarà pronta". Scusate, ma questa lista deve maturare come la frutta per essere pronta, o Prodi gioca con Napolitano a chi riesce ad imbrogliare l'altro prendendolo alla sprovvista? Cioè se Napolitano lo chiama, Prodi riempie i buchi vuoti coi primi nomi che gli passano per la mente. Mentre Napolitano chiamerà Prodi a tradimento, quando il premier sarà invischiato in una spartizione con qualche "cespuglio" circostante l'Ulivo. In realtà niente di tutto questo è successo: semplicemente Prodi è stato chiamato da Napolitano, ma la lista non era ancora pronta. Lo scolaro zuccone non ha fatto i compiti.
Terzo aspetto comico: 5 anni fa, quando Berlusconi presento la lista dei Ministri, il centrosinistra gridò allo scandalo per la moltiplicazione delle poltrone, poichè il premier aveva scorporato due Ministeri (Salute dal Ministero del Welfare, Comunicazioni Dal Ministero delle Infrastrutture) ed aveva creato alcuni Ministeri senza portafoglio mai previsti prima (tipo quello per gli italiani all'estero e quello per l'attuazione del programma di governo). Il tutto nasceva da una riforma dei precedenti governi di centrosinistra che riduceva, probabilmente in modo esagerato, da 20 a 12, il numero dei Ministeri con portafoglio. Ora Prodi si appresta a varare un Governo che, secondo le indiscrezioni dovrebbe vedere 19 Ministri con portafoglio: scorporate ricerca e università dalla pubblica istruzione, welfare diviso in lavoro, famiglia e politiche sociali, divise infrastrutture e trasporti. Se c'erano Ministeri da non scorporare erano questi. Da notare come il tutto avvenga senza rinunciare ad una decina di viceministri, carica introdotta proprio con quella riforma citata prima. Se Berlusconi fu criticato, adesso a Prodi cosa dovremmo fargli? Le pernacchie? Il comico sta nel fatto che questa moltiplicazione di poltrone non sarà fatta passare per quello che è, cioè un gioco di potere tra partiti, ma come "un'esigenza di migliorare l'azione di governo". Come tutti i giornali di sinistra scriveranno.
Se la comicità non vi è bastata vi lascio con l'ultima chicca del premier, presa da Repubblica.it di stamattina:
"La lista dei ministri è chiusa, l'Unione sta lavorando ora all'individuazione dei sottosegretari. Ma tutto è avvenuto senza tensioni particolari"'. Lo ha riferito il presidente del Consiglio in pectore, Romano Prodi, giungendo nel suo ufficio in piazza Santi Apostoli. Prodi ha aggiunto che i partiti "sono tutti soddisfatti, forse qualcuno non è felice, ma la felicità non è di questo mondo".
A parte la dichiarazione in stile Gesù ("il mio regno non è di questo mondo"), che sembra un guanto di sfida a Berlusconi per decidere chi sia più simile a Cristo (viste affermazioni in merito attribuite al premier uscente), non vi sembra comico che proprio Prodi, nell'ultimo faccia a faccia elettorale, avesse promesso nel suo appello finale "...un pò di felicità" agli italiani. Ora ha cambiato idea. Forse perchè la situazione è "seria".

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